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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Giovane madre morì in ospedale, slitta la sentenza

Il verdetto del Gip di Torre Annunziata sulla morte di Maria D'Ambrosio è atteso a novembre e non sono da escludere nuove indagini

Ennesimo colpo di scena nel processo per la morte di Maria D'Ambrosio, la 37enne deceduta all'ospedale Sant'Anna di Boscotrecase nel corso di un parto cesareo. Slitta infatti la sentenza del Gip del tribunale di Torre Annunziata al prossimo 2 novembre. Una scelta da parte della toga oplontina che potrebbe far presagire una richiesta di un approfondimento d'indagine. La procura oplontina tramite il suo pm Antonella Lauri ha infatti chiesto l'archiviazione per i sette componenti dello staff dell'ospedale nel corso della passata udienza. Secondo il pm non c'è nessuna responsabilità da parte dello staff medico nella morte della giovane madre e del feto. A provocare il decesso, dopo una serie di accertamenti, sarebbe stata una cardiopatia successiva a delle convulsioni.

Una circostanza imprevedibile per i sanitari che non sono riusciti a salvare la vita né alla donna né alla bambina. La notte del 12 novembre 2014 nemmeno la bambina, che si sarebbe dovuta chiamare Francesca, riuscì a sopravvivere nonostante il tentativo di effettuare un taglio cesareo per salvarle la vita. La bimba nacque senza vita e successivamente la madre subì le complicanze che le sono state fatali. Le persone coinvolte nell'inchiesta erano il responsabile del reparto di ginecologia, il ginecologo e cinque sanitari. Nessuna responsabilità stando agli accertamenti tecnici effettuati successivamente ai decessi come le autopsie. Stando a quanto accertato dalla procura ha giocato un ruolo fatale la patologia cardiaca che l'ospedale ha dichiarato di aver già riscontrato nel corso di due visite effettuate sia ad ottobre che a novembre anche se ha dichiarato in quelle occasioni di non aver una rilevanza clinica.

Ad ogni modo le manovre di rianimazione effettuate dai sanitari erano in linea con il protocollo. In ogni caso la famiglia della vittima ha già dichiarato di volersi opporre al decreto di archiviazione presentato dal pm al Gip, tramite il proprio legale, il penalista Mauro Porcelli. Un'ipotesi che potrebbe essere anticipata dallo stesso magistrato il prossimo novembre.

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