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Omicidio Mariarca: sequestrato il cellulare della figlia

Nello smartphone della 15enne potrebbero esserci le prove di minacce precedenti dell'ex marito

Altri indizi che possano dare un quadro chiaro del movente che ha portato all'omicidio di Mariarca Mennella. È questo ciò che cercano gli investigatori che hanno chiesto ed ottenuto di poter sequestrare il cellulare della figlia della donna, originaria di Torre del Greco, uccisa a Musile del Piave. La procura di Venezia ha chiesto ed ottenuto l'acquisizione del cellulare della figlia 15enne della coppia. All'interno dello smartphone potrebbero esserci tracce di minacce precedenti al delitto e possibili motivazioni. Tutto scritto all'interno di conversazioni Whatsapp intercorse tra la 38enne e la figlia.

La richiesta è partita dall'avvocato della famiglia della vittima, Alberto Berardi, ed è stata fatta propria dal pm Raffaele Incardona. Il cellulare è stato già consegnato alla compagnia dei carabinieri di Torre del Greco e rappresenta il terzo smartphone nelle mani dei magistrati dopo quello della vittima e del suo carnefice, l'ex marito Antonio Ascione. A segnalare la presenza di eventuali prove a supporto delle violenze precedenti all'interno del cellulare è stata la sorella Anna che ha fatto presente agli investigatori una circostanza che ricordava e risalente a poche settimane prima del delitto dello scorso 23 luglio.  

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